Nella sua evoluzione artistica, Soldini si colloca nella tradizione della scultura, il cui fulcro è la figura, con una grande enfasi sull’esplorazione psicologica dell’individuo. Nel corso degli anni Ottanta l’attenzione si è concentrata sull’introspezione, sulle libertà di espressione e su una profonda acutezza di sentimenti. Temi ricorrenti di Soldini includono, oltre alle verticali, gli inclinati, figure disposte diagonalmente nella stanza. Gli incontri di persone (gruppi) - che negli anni Novanta sono diventati blocchi quasi irregolari - spostano l’interrogativo artistico dalla sfera individuale a quella sociale. Nelle opere di Soldini, l’inquietudine interiore è evidente nelle superfici vivaci e solcate. I corpi inclinati, contorti, tesi esprimono instabilità e contrastano l’impulso etico a resistere ai volumi verticali. Il lavoro pittorico e grafico di Soldini è in stretta correlazione con la sua attività scultorea per temi e significati.
